Lambrusco Mantovano DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La denominazione di origine controllata “Lambrusco Mantovano” è riservata ai vini rossi e rosati anche con la specificazione delle sottozone "Viadanese - Sabbionetano” e “Oltre Po Mantovano" che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione.

La zona di produzione dei vini a denominazione di origine controllata “Lambrusco Mantovano” con l’esclusione delle zone non idonee, pedologicamente caratterizzate da drenaggio lento e forte costipamento è costituita da due aree disgiunte, una comprendente il Viadanese-Sabbionetano e cioè il territorio compreso fra il fiume Oglio e il fiume Po e l’altra costituita dall’Oltre Po Mantovano, è costituito da due sottozone con caratteristiche ambientali diverse e che danno origine a produzioni con specifiche caratteristiche tradizionalmente note: “Viadanese-Sabbionetano” e “Oltrepò Mantovano”, nella provincia di Mantova.

Area dell’Oltre Po mantovano
Fondamentali i fattori umani legati al territorio che hanno contribuito in modo determinante all’ottenimento del vino “Lambrusco mantovano”.
La coltivazione della vite nell’Oltre Po mantovano ha origini antiche, il poeta Virgilio, nativo di Mantova descrive l’esistenza della Vitis labrusca duemila anni fa, nella sua quinta Bucolica. La coltivazione della vite assume consistenza alla fine del secoloXI con i monaci benedettini nei territori dell’abbazia di Polirone a San Benedetto Po, definita per la sua importanza la Cassino del nord. I monaci stabilivano agli affittuali un imponibile vinicolo. Questo grazie alla politica della contessa Matilde di Canossa che con donazioni favorì l’insediamento di comunità religiose nelle terre di sua pertinenza. Ad esse affidava il controllo del territorio favorendo con opere di bonifica e di disboscamento la produttività del terreno e la coltivazione della vite. Quindi una coltivazione che nasce da “terre nuove”, strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature.
Queste terre caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola. L’ arte millenaria del vino è testimoniata da un bassorilievo dei mesi, attribuito alla scuola di Wiligelmo, Ottobre che travasa il mosto, ( faceva parte della decorazione della basilica romanica ). Questo bassorilievo del Mese-agricoltore, con le vesti sollevate e chino nell’atto di versare il mosto evidenzia come l’arte della vinificazione fosse importante, non solo come attività dominante in un periodo dell’anno, ma anche per i suoi significati religiosi e le sue implicazioni liturgiche tanto da essere inclusa nella celebrazione monumentale del processo di insediamento dell’area.
In tempi più recenti la coltivazione del Lambrusco è testimoniata da convegni in particolare il Convegno viticolo della Val Padana, San Benedetto Po, 16 gennaio 1949, che descrive come la vite fosse coltivata maritata all’olmo nelle classiche piantate mantovane.
Area del Viadanese-Sabbionetano
I fattori umani hanno contribuito anche in questa sottozona a determinare l’ottenimento del vino “Lambrusco mantovano”.
La coltivazione della vite nel Viadanese-Sabbionetano ha origini antiche come nell‘Oltre Po mantovano, dal poeta Virgilio, che cita l’esistenza della vite ai tempi più recenti con la coltivazione della vite in filari spesso accompagnata ad alberi con funzione di sostegno. La coltivazione avveniva sulle terre strappate alle esondazioni del fiume e messe al sicuro con le arginature, quindi terreni di origine alluvionale, fertili, freschi che caratterizzano le qualità organolettiche della produzione vitivinicola.
L’uomo ha modellato il territorio e reso possibile la coltivazione della vite che è diventata tradizione come i rituali che ruotavano intorno all’uva e al vino con radici antiche che risalgono al cuore del Medioevo. Importante nella viticoltura della zona è il vitigno Lambrusco Viadanese che prende il nome dal comune in provincia di Mantova dove è maggiormente diffuso: Viadana.
Possiamo affermare che la sottozona dell’ l’Oltre Po mantovano e la sottozona del Viadanese- Sabbionetano sono aree a vocazione viticola e l’uomo è stato determinante a caratterizzare la produzione vitivinicola in particolare a determinare:
- base ampelografica dei vigneti ( i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli tradizionalmente coltivati nelle aree di produzione).
- le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura sono tali da perseguire la migliore e razionale disposizione delle viti e gestire in modo razionale le operazioni colturali e la qualità della produzione, mantenendo la tradizione.
- le pratiche relative all’elaborazione dei vini sono quelle tradizionalmente consolidate nelle due zone per la vinificazione e l’ottenimento dei vini rosso e rosato come previsto dal disciplinare.

Consorzio Vini Mantovani (foto www.vinimantovani.it)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
La denominazione di origine controllata “Lambrusco Mantovano” è riservata ai vini ottenuti dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica:
Lambrusco Viadanese (localmente denominato Grappello Ruberti), Lambrusco Maestri (localmente denominato Grappello Maestri), Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino, da soli o congiuntamente per almeno l’85%.
Possono concorrere alla produzione di detti vini anche le uve provenienti da vitigni:
Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasparossa (localmente Grappello Grasparossa), Ancellotta e Fortana, da soli o congiuntamente, nella misura massima del 15%.

I vini a denominazione di origine controllata “Lambrusco Mantovano” all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Lambrusco Mantovano” rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 20,00 g/l.

“Lambrusco Mantovano” rosato:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16,00 g/l.

"Lambrusco Mantovano" Viadanese-Sabbionetano rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 21,00 g/l.

"Lambrusco Mantovano" Viadanese-Sabbionatano rosato:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16,00 g/l.

"Lambrusco Mantovano" Oltrepò Mantovano rosso:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 21,00 g/l.

"Lambrusco Mantovano" Oltrepò Mantovano rosato:
- titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,00% vol;
- acidità totale minima: 6,00 g/l;
- estratto non riduttore minimo: 16,00 g/l.

E' facoltà del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali modificare con proprio decreto, per i vini di cui al presente disciplinare, i limiti minimi sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore minimo.

Caratteristiche organolettiche

I vini a denominazione di origine controllata “Lambrusco Mantovano” all’atto dell’immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Lambrusco Mantovano” rosso:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosso rubino più o meno intenso o granato;
- odore: vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes;
- sapore: sapido, acidulo, asciutto o amabile.

“Lambrusco Mantovano” rosato:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosato più o meno intenso;
- odore: gradevole, fruttato;
- sapore: leggermente acidulo, asciutto o amabile.

"Lambrusco Mantovano" Viadanese-Sabbionetano rosso:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosso rubino più o meno intenso o granato;
- odore: vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o di ribes;
- sapore: sapido, acidulo, asciutto o amabile.

"Lambrusco Mantovano" Viadanese-Sabbionatano rosato:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosato più o meno intenso;
- odore: gradevole, fruttato;
- sapore: leggermente acidulo, asciutto o amabile.

"Lambrusco Mantovano" Oltrepò Mantovano rosso:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosso rubino più o meno intenso o granato;
- odore: vinoso, fruttato talvolta con sentore di viola o ribes;
- sapore: sapido, acidulo, asciutto o amabile.

"Lambrusco Mantovano" Oltrepò Mantovano rosato:
- spuma: frizzante, evanescente solo per il prodotto condizionato in contenitori con capacità da 0,375 a 5 litri;
- colore: rosato più o meno intenso;
- odore: gradevole, fruttato;
- sapore: leggermente acidulo, asciutto o amabile.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
Copyright © www.agraria.org - Codice ISSN 1970-2620 - Webmaster: Marco Salvaterra - info@agraria.org - Privacy