Golfo del Tigullio - Portofino DOC
Atlante dei prodotti tipici - Vini DOP e IGP

Zona di produzione e storia

La denominazione di origine controllata in “Golfo del Tigullio - Portofino ” o “Portofino” è riservata ai vini che corrispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- bianco, anche nelle tipologie spumante, frizzante e passito;
- rosso, anche nelle tipologie frizzante e novello;
- rosato, anche nella tipologia frizzante;
- Bianchetta Genovese, anche nella tipologia frizzante;
- Vermentino, anche nella tipologia frizzante;
- Ciliegiolo, anche nelle tipologie frizzante e novello;
- Moscato, anche nella tipologia passito;
- Scimiscià (Cimixa).

Le uve atte ad ottenere i vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” devono essere prodotte nella zona della provincia di Genova nei seuguenti Comuni:
Per l'intero territorio: Avegno, Bargagli, Bogliasco, Borzonasca, Camogli, Carasco, Casarza Ligure, Castiglione Chiavarese, Chiavari, Cicagna, Cogorno, Coreglia Ligure; Davagna, Favale di Malvaro, Lavagna, Leivi, Lumarzo, Mezzanego, Moneglia, Ne, Neirone, Orero, Pieve Ligure, Portofino, Rapallo, Recco, San Colombano Certenoli, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante, Sori, Tribogna, Uscio e Zoagli;
Per parte del loro territorio: Genova, Lorsica, Moconesi.

La viticoltura del Tigullio vanta antiche testimonianze storiche più recenti tutavia rispetto ad altre zone vitivinicole del Genovesato. Originatasi probabilmente sotto l’egida delle congregazioni monastiche benedettine, nel tardo medioevo, le coltivazioni di vite si sono diffuse in tutte le aree del Tigullio dalla costa fino alle colline nell’entroterra (Casarza), riscuotendo fin da allora le rinomanze riscontrabili in testimonianze notarili attribuite ai possedimenti della Famiglia Fieschi e in diversi scritti come quello di sante Lancerio che testimonia in quelle zone (SantaMargherita e Chiavari) il viaggio di Papa PaoloIII.. La rinomanza dei vini della zona trova ulteriore sussulto con la comparsa dei vini di Portofino sui mercati di Londra nei primi decenni del ventesimo secolo.
La base ampelografica dei vigneti è in buona parte caratteristica (Bianchetta Genovese) rigurdando vitigni particolari presenti nel territorio delimitato che ne evidenziano originalità e legame con la tradizione. Le forme di allevamento benché mutate nel tempo hanno comunque sempre rispettato il ricercato equilibrio tra vigore e produzione quale essenza fondamentale di una armonia tra profumi e sapori del vino prodotto.
Sebbene la base ampelografica dei vigneti ammessi comprende tutti quelli assentiti alla coltivazione in Regione Liguria, il territorio gel Golfo del Tigullio-Portofino o Portofino a DOC propone prevalentemente le specificità territoriali individuabili nella Bianchetta Genovese, Ciliegiolo, Vermentino, il Moscato e lo Cimixià.

Portofino Golfo del Tigullio - Portofino (foto Portofino (foto http://comune.portofino.genova.it)

Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche

Base ampelografica
I vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” bianco, rosso e rosato devono essere ottenuti mediante vinificazione delle uve provenienti da vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografìca:
-“Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” bianco (anche spumante, frizzante e passito):
Vermentino e Bianchetta Genovese da soli o congiuntamente per almeno il 60%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 40% , da soli o congiuntamente, altri vitigni a bacca bianca non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Liguria ed iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportati nel disciplinare.
-“Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” rosso(anche frizzante e novello) e rosato (anche frizzante):
Ciliegiolo e Dolcetto da soli o congiuntamente per almeno il 60%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 40% , da soli o congiuntamente, altri vitigni a bacca nera non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Liguria ed iscritti nel registro nazionale delle varietà di vite per uve da vino, riportatinel disciplinare.
I vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” con la specificazione di uno dei seguenti vitigni: Bianchetta Genovese, Vermentino, Ciliegiolo, Scimiscià (Cimixà), devono essere ottenuti da uve provenienti dai corrispondenti vitigni per almeno l'85%.
Possono concorrere fino ad un massimo del 15%, da soli o congiuntamente, altri vitigni a bacca di colore analogo non aromatici, idonei alla coltivazione nella Regione Liguria.
I vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino” o “Portofino” Moscato e Moscato Passito devono essere ottenuti da uve provenienti dal vitigno Moscato Bianco per il 100%.

I vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino”all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” bianco:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,50% vol;
acidità totale minima: 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 16,0 g/l;
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” rosso:
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente
Per il tipo Novello
titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,00% vol.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” rosato:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,50% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore: minimo 18,0 g/l;
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Bianchetta genovese:
titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10,50% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 16,0 g/l;
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Moscato:
titolo alcolometrico volumico totale: minimo 10,00% vol, di cui almeno 5,50% vol e non oltre 7,00% vol effettivo ;
acidità totale: minimo 5,0 g/l;
estratto non riduttore minimo 15,0 g/l.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Vermentino:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 10,50% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 16,0 g/l.
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Ciliegiolo (anche frizzante e novello):
titolo alcolomerico volumico totale: minimo 11,00% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore minimo 20,0 g/l.
Per il tipo Frizzante
Spuma: fine ed evanescente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” spumante:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 11,00% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore: minimo 16,0 g/l.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” passito:
titolo alcolometrico volumico totale: minimo 16,50% vol di cui almeno 12,00% vol effettivo;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore: minimo 25,0 g/l.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Moscato passito:
titolo alcolometrico volumico totale: minimo 15,50% vol. di cui almeno 11,00% vol effettivo;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore: minimo 25,0 g/l.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Cimixà o Scimiscià:
titolo alcolometrico volumico totale minimo 12,00% vol;
acidità totale: minimo 4,5 g/l;
estratto non riduttore: minimo 17,0 g/l.

È facoltà del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali modificare con proprio decreto i limiti minimi sopra indicati per l'acidità totale e l'estratto non riduttore.

Caratteristiche organolettiche

I vini a denominazione di origine controllata “Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino”all'atto dell'immissione al consumo devono rispondere alle seguenti caratteristiche:

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” bianco:
colore: giallo paglierino più o meno carico;
odore: delicato, persistente;
sapore: secco, sapido.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” rosso:
colore: rosso rubino più o meno intenso;
odore: fine,caratteristico;
sapore: asciutto, di medio corpo, con vena tannica.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” rosato:
colore: rosato;
odore: vinoso, di profumo delicato;
sapore: secco, fresco, armonico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Bianchetta genovese:
colore: giallo paglierino più o meno carico;
odore: Fine, delicato;
sapore: secco, sapido, caratteristico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Moscato:
colore: giallo paglierino più o meno intenso talvolta con riflessi dorati con l’invecchiamento;
odore: aromatico, caratteristico ;
sapore: dolce, sapido, caratteristico, talvolta vivace.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Vermentino:
colore: giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini;
odore: caratteristico, delicato, fruttato;
sapore: secco, sapido, armonico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Ciliegiolo (anche frizzante e novello):
colore: da rosso cerasuolo a rosso rubino più o meno intenso;
odore: fruttato, intenso, persistente;
sapore: sapido, di buon corpo, armonico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” spumante:
Spuma:fine e persistente
colore: giallo paglierino;
odore: delicato, intenso;
sapore: da extrabrut a dry, fresco, caratteristico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” passito:
colore: giallo dorato più o meno intenso;
odore: ampio, intenso, persistente;
sapore: dolce, caldo, sapido, pieno, persistente.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Moscato passito:
colore: giallo dorato più o meno intenso;
odore: intenso, complesso, caratteristico;
sapore: dolce, caldo, armonico, caratteristico.

“Golfo del Tigullio-Portofino ” o “Portofino” Cimixà o Scimiscià:
colore: giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini;
odore: fine, delicato, persistente;
sapore: secco, fresco, persistente.

Abbinamenti e temperatura di servizio

Variano a seconda della tipologia di vino.

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