Grappa Piemontese IG
Atlante dei prodotti tipici - Bevande spiritose

Zona di produzione: intero territorio della regione Piemonte.
La scheda tecnica della Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è contenuta nel decreto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali dell’11 febbraio 2015 (pubblicato nella GU n. 43 del 21.02.2015).

Specificazioni aggiuntive
L’Indicazione Geografica Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte può essere completata dal riferimento:- al nome di un vitigno, qualora sia stata ottenuta in distillazione da materie prime provenienti per almeno l’85 per cento in peso dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tale vitigno;- ai nomi di non più di due vitigni, qualora sia stata ottenuta dalla distillazione di materie prime interamente provenienti dalla vinificazione di uve ottenute dalla coltivazione di tali vitigni (non è, tuttavia, consentita l’indicazione di vitigni utilizzati in misura inferiore al 15 per cento in peso); - al nome di un vino DOC, DOCG o IGT qualora le materie prime provengano da uve utilizzate nella produzione di detto vino (in tal caso è vietato utilizzare i simboli e le diciture (DOC, DOCG e IGT) (DOP, IGP) sia in sigla che per esteso). Non è consentito l’impiego del nome “Barolo” proprio della IG “Grappa di Barolo”;- al metodo di distillazione, continuo o discontinuo, e al tipo di alambicco. L’alambicco a bagnomaria può essere specificato come “Bagnomaria Piemontese”.

Cenni storici

L’acquavite compare nei tariffari doganali di alcuni comuni piemontesi già a partire dalla metà del 1400. Nel 1739 viene creata la Corporazione dei confettieri e distillatori di acquavite (o Università degli Acquavitai) di Torino che adottava norme e regolamentazioni specifiche rivolte a coloro che praticavano l’arte della distillazione. A partire dalla seconda metà del XX secolo si dà inizio alla valorizzazione della Grappa Piemontese con la costituzione di un Consorzio che raggruppa i distillatori e ne stabilisce regole di attività. Con il regolamento (CEE) n. 1576/89 del Consiglio del 29 maggio 1989 la Grappa Piemontese o Grappa del Piemonte è stata iscritta per la prima volta nell’allegato II delle denominazioni geografiche comunitarie delle bevande spiritose. La tradizione, l’artigianalità e il lambiccare piemontese difende e tutela ancora oggi le proprie origini e i propri confini, così come faceva quella Corporazione nata a Torino nel Settecento, in particolare attraverso l’Istituto Grappa Piemonte. La produzione piemontese vanta grandi grappe da monovitigno, tra le quali quella ottenuta dalle vinacce aromatiche di Moscato, oppure dalle vinacce di uve a bacca nera come il Nebbiolo che garantiscono prodotti particolarmente strutturati. L’enorme patrimonio dei vigneti piemontesi offre anche pregiate vinacce di uva Dolcetto, Arneis, Erbaluce, Grignolino, Freisa, Malvasia, Brachetto, Ruchè, Cortese e altri preziosi vitigni.

Grppa Piemonte IG Istituto Grappa Piemonte

Metodo di produzione

La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è ottenuta per distillazione, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua nell’alambicco, di vinacce fermentate o semifermentate.Nella produzione è consentito l’impiego di fecce liquide naturali di vino nella misura massima di 25 kg per 100 kg di vinacce utilizzate.La quantità di alcole proveniente dalle fecce non può superare il 35% della quantità totale di alcole nel prodotto finito.L’impiego delle fecce liquide naturali di vino può avvenire mediante aggiunta delle fecce alle vinacce prima del passaggio in distillazione, o mediante disalcolazione in parallelo della vinaccia e delle fecce e invio alla distillazione della miscela delle due flemme, o dei vapori alcolici, o mediante disalcolazione separata delle vinacce e delle fecce e successivo invio diretto alla distillazione. Dette operazioni devono essere effettuate nella medesima distilleria di produzione.La distillazione delle vinacce fermentate o semifermentate, in impianto continuo o discontinuo, deve essere effettuata a meno di 86 per cento in volume. Entro tale limite è consentita la ridistillazione del prodotto ottenuto. Nella preparazione della Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è consentita l’aggiunta di:- piante aromatiche o loro parti, nonché frutta o loro parti, che rappresentano i metodi di produzione tradizionali;- zuccheri, nel limite massimo di 20 grammi per litro, espressi in zucchero invertito;- caramello, solo per la grappa sottoposta a invecchiamento almeno 12 mesi, secondo le disposizioni comunitarie e nazionali vigenti.La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG può essere sottoposta a invecchiamento in botti, tini e altri recipienti di legno. Nella presentazione e nella promozione è consentito l’uso dei termini, Vecchia o Invecchiata per la grappa sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti, per un periodo non inferiore a 12 mesi, in regime di sorveglianza fiscale, in impianti ubicati nel territorio piemontese. I termini Riserva o Stravecchia sono consentiti per la grappa invecchiata almeno 18 mesi.

Caratteristiche

La Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG è ottenuta da vinacce fermentate e distillate, direttamente mediante vapore acqueo oppure dopo l’aggiunta di acqua e può essere sottoposta a invecchiamento in recipienti di legno non verniciati né rivestiti. Per poter essere immessa al consumo la Grappa Piemontese IG o Grappa del Piemonte IG deve avere un titolo alcolometrico non inferiore al 40 per cento in volume.

Istituto Grappa Piemonte
Piazza Medici, 8
14100 - Asti (AT)
Tel.: 0141 535246 - Fax: 0141 535245
Mail: info@istitutograppapiemonte.it

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