Cissus - Cissus spp.
Atlante delle piante da vaso - Piante da appartamento e da balcone

Classificazione, provenienza e descrizione

Nome comune: Cisso
Genere: Cissus.

Famiglia: Vitaceae.

Etimologia: il nome del genere deriva dal greco kissos, edera, a causa del portamento rampicante caratteristico di gran parte delle specie.
Provenienza: sono diffuse in tutte le zone tropicali e sub-tropicali del globo.

Descrizione genere: comprende circa 350 specie di piante rampicanti e non, sempreverdi, con fusti sarmentosi, legnosi o semi-legnosi, ad eccezione di una decina che presentano fusti succulenti. Le foglie possono essere semplici o composte da tre o cinque foglioline alternate, all’ascella delle quali nascono i viticci volubili, con i quali si attaccheranno ai sostegni, e le infiorescenze dai fiori insignificanti ai quali faranno seguito frutti tipo bacca. Al genere appartengono anche alcune specie, quasi affatto coltivate, con fusti molto carnosi, larghi e otriformi alla base, originarie dei luoghi molto aridi. A parte il C. discolor, che risulta essere molto delicata e adatta alla coltivazione in serra, la maggior parte delle specie si adattano bene alla coltivazione in appartamento e tollerano condizioni ambientali difficili. Le specie più coltivate sono C. antarctica e C. rhombifolia.

Cissus rhombifolia - Rhoicissus rhomboidea Cissus rhombifolia - Rhoicissus rhomboidea (foto www.agraria.org)

Specie e varietà

Cissus antarctica: originaria dell’Australia e delle foreste della Nuova Galles del Sud, è una specie rampicante, con foglie semplici, di colore verde scuro, lucide e brillanti, appuntite, con margini dentati o crenati e venature depresse e ben evidenti. I fiori sono piccoli e insignificanti. Può essere fatta sviluppare come rampicante, con appositi sostegni, o come ricadente, utilizzando drastiche cimature primaverili per stimolare una crescita compatta e rigogliosa. In appartamento di solito non va oltre i 2 m di altezza, anche se allo stato spontaneo supera tranquillamente i 5 m.

Cissus bainesii: specie originaria dell’Africa che raggiunge i 60 cm d’altezza (2 m in natura), con fusto grosso e spesso (che dà alla pianta la forma di una bottiglia) e foglie grandi, allungate, dentate e dalla consistenza simile a quella delle foglie del cavolo, che compaiono in estate e cadono ad autunno inoltrato, quando la pianta entra in riposo vegetativo.

Cissus cactiformis: specie succulenta e rampicante, originaria dell’Africa orientale, con fusti verdi, dotati di costolature cornee spinose, che portano radici aeree. Le foglie sono ovate e compaiono in autunno per cadere dopo i 2-3 mesi del periodo di vegetazione.

Cissus discolor: originaria delle foreste tropicali dell’isola di Giava, della Cambogia e dell’Indonesia, è la specie più delicata, tanto da essere coltivata quasi esclusivamente in serra. Presenta sottili e flessuosi rami rossastri sui quali spuntano foglie grandi (fino a 15 cm), oblunghe, cordate alla base, con picciolo rossastro e nervature depresse e dalla lamina di colore verde scuro con striature bianco-argenteo e con la parte circostante alla venatura principale vellutata e sfumata dal viola al rosso. La pagina inferiore delle foglie è di colore viola scuro tendente al bruno. In buone condizioni può raggiungere i 2-3 m di altezza. Viene considerata semi-sempreverde, visto che in inverno perde molte foglie. La varietà “Mollis” presenta foglie con la parte superiore della lamina bianca. Richiede un’umidità molto alta, che la rende adatta alla serra caldo-umida, ma non tollera l’aria stagnante che la rende soggetta a malattie fungine. La temperatura minima invernale non deve scendere al di sotto dei 16-18°C.

Cissus juttae: specie originaria dell’Africa sud-occidentale simile al C. bainesii, ma con foglie tendenti al grigio e dal margine meno dentato.

Cissus quadrangularis: specie originaria dell’Africa tropicale simile al C. cactiformis, ma con fusti rampicanti meno robusti e costolature non spinose. Ha foglie palmate, che persistono solo per la durata della stagione vegetativa (settembre-ottobre).

Cissus rhombifolia o Rhoicissus rhomboidea: originaria dell’America del Sud, delle Indie Occidentali e dell’Africa tropicale e meridionale, questa specie sempreverde e rampicante presenta foglie composte da tre foglioline picciuolate di forma romboide, con venature depresse e di colore verde scuro. I rami sono sarmentosi e ricoperti di una fitta peluria bruna, mentre le nuove vegetazioni la presentano chiara. La pianta può essere fatta sviluppare come rampicante, necessitando però di forti sostegni a causa del suo sviluppo vigoroso, o come ricadente, specie se si stimolerà lo sviluppo compatto e cespitoso tramite drastiche potature primaverili. Non sopporta gli ambienti molto caldi e poco aerati, mentre tollera ambienti poco luminosi, in virtù del suo fogliame scuro.

Cissus sicyoides: originaria dell’America Meridionale, raggiunge i 6 m di altezza allo stato naturale, ma non supera i 3 m in vaso. È molto vigorosa e adatta ad appartamenti ben riscaldati. Presenta foglie composte da cinque foglioline ellittiche di colore verde scuro e con picciuoli cremisi.

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Cissus rhombifolia - Rhoicissus rhomboidea Cissus rhombifolia - Rhoicissus rhomboidea (foto www.agraria.org)

Esigenze ambientali, substrato, concimazioni ed accorgimenti particolari

Temperatura: alcune specie non tollerano temperature invernali al di sotto dei 7 °C. La temperatura invernale ideale va dai 7 ai 18 °C. La specie C. discolor necessita di una temperatura minima invernale non inferiore a 13 °C, se si vuole evitare la perdita di colore e la caduta delle foglie.
Luce: buona e diffusa (specie per C. discolor), con esclusione del sole diretto, che potrà invece essere tollerato dalle specie a fusti succulenti. I cissus preferiscono ambienti ben aerati soprattutto d’estate.
Annaffiature e umidità ambientale: le annaffiature dovranno essere abbondanti in estate e molto ridotte in inverno, considerando che molti Cissus necessitano di un periodo di semi-riposo e che, in condizioni particolarmente sfavorevoli, potranno diventare decidui. L’umidità ambientale potrà essere sufficiente, se incrementata con spruzzature e nebulizzazioni al fogliame, per la maggior parte delle specie (ad eccezione di quelle a fusti succulenti). C. discolor richiede invece un ambiente particolarmente umido: sarà utile porre il vaso su terrine contenenti ghiaino che si avrà cura di mantenere sempre bagnato.
Substrato: terreno umifero, fertile e permeabile: miscela di torba, terra da giardino e sabbia in parti uguali.
Concimazioni ed accorgimenti particolari: devono essere concimati con regolarità, utilizzando fertilizzanti liquidi, per tutta la stagione vegetativa. Le specie con fusto succulento, come C. bainesii, resistono meglio alla siccità e al freddo. Se capita che una pianta di 6-7 anni improvvisamente si afflosci e muoia, non bisogna pensare necessariamente a qualche malattia: può essere dovuto anche unicamente all’età.

Moltiplicazione e potatura

Moltiplicazione: la moltiplicazione può essere effettuata utilizzando le talee ottenute prelevando gli apici vegetativi dei fusti in primavera. Queste devono essere messe a radicare in cassoni riempiti con terriccio e sabbia a una temperatura di 18-21°C. La radicazione, sarà facilitata dalla copertura dei cassoni con lastre di vetro o plastica, da rimuovere ogni tanto per evitare marciumi muffe, conseguenti ad eccesso di umidità. C. bainesii e C. juttae possono essere riprodotti per seme, in primavera, alla temperatura di 25°C. La germinazione di solito avviene in 5-6 settimane.
Potatura: cimature drastiche primaverili stimoleranno la pianta a produrre cespi molto compatti e decorativi, che risulteranno particolarmente utili qualora si voglia coltivarla con portamento ricadente e non rampicante. Di fronte a una crescita molto vigorosa, sarà necessario intervenire più volte nel corso dell’anno.

Malattie, parassiti e avversità

I Cissus possono essere attaccati dai seguenti parassiti:

- Ragnetto rosso: provoca macchie bianche o giallastre sulla pagina inferiore delle foglie, che successivamente diventano clorotiche (scolorano). Si sviluppa particolarmente in climi caldi e molto secchi. Si previene con spruzzature del fogliame e mantenendo un certo grado di umidità ambientale.

- Cocciniglie: le cocciniglie sottraggono linfa alla pianta, che reagisce con la produzione di sostanze zuccherine che, a loro volta, favoriscono lo sviluppo di funghi. Si combattono con anticoccidici o passando sulle parti colpite un batuffolo imbevuto di acqua e alcool.

- Foglie pendule e avvizzite: la temperatura può essere troppo bassa. Spostate la pianta in un luogo più caldo.

- Foglie segnate e rovinate: annaffiature eccessive.

- Foglie avvizzite, imbrunite, tendenti alla caduta: la pianta è stata esposta troppo al sole o al calore.

Nome genere A - H
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Zootecnia Cani e gatti Coltivazioni erbacee Fruttiferi Coltivazioni forestali Insetti Prodotti tipici Funghi Parchi ed aree protette
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