Attrezzi per la fienagione
Atlante delle macchine agricole - Barra Falciante, Falciacondizionatrice, Voltafieno, Ranghinatore, Rotoimballatrice

Classificazione

Attrezzi applicati alla presa di forza

Per fienagione si intende quella pratica colturale che permette la trasformazione di erba fresca in erba secca, consiste quindi nel far perdere l’umidità presente negli steli rendendoli fieno.
Per trasformare “materia verde” in “materia secca” è indispensabile l’utilizzo di particolari attrezzi agricoli che per semplicità riuniremo sotto questa unica voce, in ordine di lavorazioni tali attrezzi sono:

  1. Barra falciante - Falciacondizionatrice (applicate al sollevatore idraulico o trainate)

  2. Voltafieno (trainato)

  3. Ranghinatore (trainato)

  4. Rotoimballatrice - Pressa quadra (trainata)

Barra falciante - Falciacondizionatrice

La prima operazione per trasformare l’erba in fieno è quella del taglio, a pochi centimetri da terra, degli steli dell’erbaio; esistono perciò fondamentalmente due attrezzi molto diversi fra loro, la barra falciante e la falciacondizionatrice; la barra falciante non è altro che una barra formata da due lunghe lame imbullonate una sopra all’altra a forma di triangoli seghettati, una “piastra” resta ferma mentre l’altra si muove sfregando sopra a quella immobile, tale movimento oscillatorio permette un taglio non troppo netto dello stelo,infatti, è più corretto dire che lo “strappa” e non che lo taglia, questa barra è montata in un organo dove all’interno sono presenti ingranaggi e cinghie che permettono il movimento, il tutto è collegato alla presa di forza della trattrice tramite l’albero cardanico.
La falciacondizionatrice laterale è invece completamente diversa dalla barra falciante in quanto permette il taglio e lo schiacciamento dello stelo favorendone la fuoriuscita di acqua e quindi di umidità; è formata da un carter che riveste il braccio falciante, posteriormente è presente un telo di plastica che permette all’erba tagliata di fuoriuscire senza forzature; il taglio avviene mediante dischi sfalcianti, ovvero dei piatti di metallo attorno ai quali sono presenti delle lame vive che permettono il taglio diretto dell’erba, immediatamente dopo il taglio la massa verde passa tra due rulli sagomati che schiacciano gli steli favorendone l’affienamento in quanto fanno perdere gran parte dell’umidità presente all’interno, il tutto è come per la barra falciante collegato ad un organo di movimento, il quale attraverso un albero cardanico è collegato alla presa di forza della trattrice, esistono tuttavia delle falciatrici a dischi, similari alle falciacondizionatrici, che non schiacciano gli steli, hanno quindi lo stesso compito della barra falciante, ovvero quello di provvedere al solo taglio da terra.
In linea di massima la barra falciante è solitamente usata in erbai dove sono presenti essenze che di per se contengono poca umidità, tipo loietto; mentre la falciacondizionatrice è più usata dove è presente erba medica e leguminose in genere, ricche nello stelo di acqua e quindi di umidità.

Barra falciante a lame oscillanti - Falciacondizionatrice Barra falciante a lame oscillanti - Falciacondizionatrice

Voltafieno

Alcuni giorni dopo essere passati a sfalciare l’erbaio bisogna provvedere a voltare quello che di li a poco diventerà un appetibile fieno; questa operazione consiste nel voltare,capovolgere la massa che sta affienando per permettere una più veloce essiccazione, evitando così di incorrere in alcuni disagi come muffe e formazione di acidi; il capovolgimento del fieno avviene mediante un attrezzo denominato voltafieno, questo attrezzo è composto da un telaio che verrà applicato alla trattrice mediante gancio di trazione, è quindi un attrezzo trainato, nel telaio sono presenti uno o più “girelli”, questi organi non sono altro che dei bracci sui quali sono applicati dei “denti strigliatori”, questi denti sollevano il fieno da terra e lo gettano in aria permettendone il capovolgimento, un tempo questa operazione veniva fatta con una forca infilzando il fieno e tirandolo in aria, voltandolo. I girelli sono collegati al telaio con degli ingranaggi i quali sono mossi dall’albero cardanico collegato alla presa di forza

Ranghinatore

Quando gli steli hanno perso tutta l’umidità al loro interno e risultano secchi è il momento di pressare il fieno, per facilitare questa operazione vengono fatte delle andane, per realizzarle si usa il ranghinatore o andanatore; questo attrezzo compie un’operazione concettualmente molto facile, in base alla larghezza di questo attrezzo passando sul fieno presente nel campo lo “ammassa” in un unica andana, quindi lo raccatta; è molto simile al voltafieno in quanto sono presenti uno o più girelli sui quali sono collocati dei denti strigliatori del tutto simili ad una forca, per effetto della forza centrifuga il fieno raccolto da questi denti viene fatto sbattere contro una porzione di telo di plastica o di metallo che lo fa cadere a terrra formando un’unica andana che sarà poi pressata dall’imballatrice, come per il voltafieno i girelli sono azionati dalla presa di forza della trattrice mediante un albero cardanico che lavora sugli ingranaggi.

Barra falciante a lame oscillanti - Falciacondizionatrice Voltafieno - Ranghinatore a 2 girelli

Rotoimballatrice - Pressa quadra

L’ultima operazione della trasformazione in fieno è quella della raccolta di quest’ultimo; tale operazione avviene mediante le rotoimballatrici o le presse quadre; l’unica fondamentale differenza di questi due attrezzi consiste nella maniera di imballare il fieno, la rotoimballatrice infatti è formata da un raccoglitore chiamato “pick-up” che convoglia il fieno in una camera di compressione, la massa all’interno viene fatta girare su se stessa dall’alto verso il basso in maniera centrifuga, quando al suo interno è stato raggiunto il peso ideale (che varia dai 400 ai 500 kg) e la grandezza ideale (in quanto può variare da modello a modello) un computer palmare installato nella trattrice provvederà ad informare il trattorista della avvenuta formazione della balla, il quale provvederà ad aprire il portellone posteriore ed a fare uscire la rotoballa; un funzionamento simile è quello della pressa quadra che è sostanzialmente di due tipi, una pressa quadra che crea balle da 30-40 kg chiamate comunemente balline o ballette ed una pressa molto più grande che crea balle del peso di 5 quintali circa; nei piccoli appezzamenti è molto usata quella che crea balle piccole in quanto è molto leggera (2-3 quintali) e molto maneggevole, permette di creare delle balle adatte sopratutto ai piccoli allevatori di conigli, pecore e capre; discorso diverso per la pressa gigante, ha un peso di circa 50 quintali, risulta quindi poco maneggevole in piccoli appezzamenti ed è usata sopratutto nei grandi prati, il prodotto finale è solitamente utilizzato da allevatori di bovini o grandi allevamenti di conigli, pecore e capre; il funzionamento della pressa quadra è piuttosto semplice, il fieno viene raccolto da terra mediante un raccoglitore detto “pick-up”, viene mandato in camera di compressione dove un pistone provvede alla compressione della massa da man in mano che viene raccolta, il prodotto viene poi espulso dalla parte posteriore dell’attrezzo.

Rotopressa - Pressa quadra gigante Rotopressa - Pressa quadra gigante

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