Espropriabili gli usi civici
Notizie legali-fiscali

Espropriabili gli usi civici (dalla Rivista "Il Contadino" agosto 1998)

Si stanno concretizzando gli effetti della Legge 97/94 per la parte che riguarda la cessazione degli usi civici eventualmente gravanti sui beni oggetto di espropriazione. Detta legge, che opera in tutto il Trentino in quanto territorio montano, prevede infatti che nei comuni montani i decreti di espropriazione per opere di pubblica utilità, determinano la cessazione egli eventuali usi civici. Essa precisa poi che il diritto a compensi eventualmente spettanti ai fruitori degli usi civici sui beni espropriati, determinati dal Commissario agli usi civici, è fatto valere sull'indennità di espropriazione.
Un certo contenzioso nasce in proposito sul sacrificio dei beni in uso civico a vantaggio di un "certo" turismo, a volte eccessivamente aggressivo e poco attento alle esigenze ambientali. Le norme in vigore infatti stabiliscono che anche gli impianti di risalita e le piste da sci possono essere dichiarati di pubblica utilità e determinare quindi una procedura espropriativa. La giunta Provinciale ha resa più facile e immediato ciò che la legge, che disciplina le linee funiviarie in servizio pubblico e delle piste da sci, già prevedeva e cioè la possibilità di ottenere la servitù coattiva per piste e impianti. Ora, con la delibera n. 714 del 6 febbraio '98, pubblicata recentemente sul bollettino ufficiale, la Giunta ha stabilito che i beni demaniali gravati da usi civici dovranno essere inseriti nell'elenco dei beni da espropriare conformemente a quanto avviene per i beni privati. Precisa quindi che gli atti relativi alla procedura espropriativa dovranno essere notificati, oltre che al soggetto proprietario, anche a quello che amministra l'uso civico, se diverso. Nel decreto di esproprio definitivo verrà poi fatta menzione della norma che prevede la cessazione dell'uso civico al fine di consentire la trascrizione nei registri immobiliari. Accade così che il diritto di uso civico, che ha caratterizzato la storia della gente di montagna per secoli, incomincia a cedere il passo di fronte all'avanzare di altri interessi. L'importante è che si tenga conto dei benefici derivanti dalla cura del bosco, dai pascoli, ecc. proprio per l'equilibrio ecologico, e mantenimento dell'ambiente, e in definitiva, anche per quelle persone che chiedono lo sgravio dell'uso civico.
Se non si affrontano questi problemi con la necessaria serietà, si rischia di mettere in pericolo la legittimità stessa e il diritto naturale dell'esistenza degli usi collettivi sui terreni demaniali. Del problema si è fatto carico anche il Commissario per la liquidazione degli usi civici Francantonio Granero. Egli ha messo in evidenza come la revoca del diritto d'uso civico per effettuare alcune opere che a volte "interessano e avvantaggiano solo pochi imprenditori per lo più non legati al territorio" porta allo sfruttamento selvaggio del territorio e al disprezzo per l'ambiente. Resta il fatto che anche certe ASUC, di fronte alla possibilità di facili guadagni, dimostrano compiacenza verso lo sviluppo intensivo delle attività turistiche in montagna, piuttosto che al mantenimento dei pascoli e del legnatico.

Val Rendena
Val Rendena - Trentino

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