Esempio "Azienda Ventola" UD3
Analisi di gestione mediante indici di bilancio - Economia agraria

Analisi di Gestione - Esempio "Azienda Ventola" UD3

Prima di redigere il breve rapporto sull’andamento gestionale dell’azienda Ventola, Angelo sente l’esigenza di valutare le informazioni fin qui analizzate effettuando dei confronti temporali e spaziali.
Per il primo tipo di analisi riesce a ricostruire una serie di informazioni relative ai tre anni precedenti: la imposta in una tabella di foglio elettronico analoga a quella mostrata in Tabella 21. Nella tabella sono contenuti quelli che Angelo ritiene essere gli indici più significativi in grado di sintetizzare l’andamento gestionale dell’azienda, sia da un punto di vista economico che finanziario. Si tratta di 12 indici che successivamente verranno esaminati uno ad uno, in modo da individuare le tendenze economico-finanziarie dell’azienda negli ultimi tre anni di attività. Nell’ultima colonna a destra Angelo ha calcolato il tasso di variazione medio annuo in maniera tale da mettere subito in evidenza le principali tendenze in atto.
Dall’esame dei primi due rapporti risulta che riguardo alla produttività, sia per addetto che per ettaro di SAU, l’anno migliore è il 1992; la produttività del 1993 è sostanzialmente invariata rispetto al 1991. La situazione subisce una modifica passando all’analisi della redditività, sia per addetto che per ha di SAU: il 1992 è ancora l’anno migliore, ma in media nell’arco dei tre anni la tendenza risulta positiva con circa 5% annuo di incremento. Questa diversa tendenza tra redditività e produttività può trovare una spiegazione in una minore incidenza dei costi, rilevabile soprattutto nell’ultimo anno. Complessivamente quindi, nonostante la sostanziale costanza della produttività, si riesce ad ottenere un buon livello di reddito in quanto l’azienda Ventola ha fatto particolare attenzione all’ammontare dei costi.
Dall’analisi degli altri due importanti indici di redditività (ROE e ROI) si confermano le considerazioni fatte sopra; addirittura scaturisce che riguardo alla redditività operativa il 1993 è l’anno che mostra il miglior risultato. Questo fenomeno è frutto dell’azione combinata di entrambe gli indici RO/PLV e PLV/CI: il 1993 è infatti l’anno in cui l’incidenza dei costi di gestione è inferiore (circa il 62% della PLV si trasforma in RO, contro delle percentuali inferiori negli anni precedenti), ed è anche l’anno in cui è maggiore la rotazione del capitale investito, cioè si riesce a realizzare una maggiore PLV dallo stesso CI.
Una tendenza positiva si registra anche nell’indice che evidenzia l’incidenza della gestione extracaratteristica; il rapporto più elevato nell’indice RN/RO indica che nel 1993 si è assistito ad una minore influenza negativa delle componenti extracaratteristiche.
Nel corso dei tre anni, il rapporto di indebitamento subisce una riduzione molto consistente nel passaggio dal 1992 al 1993; ciò indica una progressiva estinzione dei mutui, anche se, come si è notato nell’analisi del 1993, non sempre tale tendenza può essere giudicata positivamente. Altre considerazioni a proposito dell’aspetto finanziario riguardano l’indice di liquidità e quello di copertura finanziaria, dai quali risulta che la tendenza riscontrata nell’azienda Ventola mostra nel breve periodo un progressivo aumento di risorse liquide disponibili rispetto ai debiti di breve termine, e nel lungo termine una maggiore solidità aziendale, intesa come capacità di coprire tutte le immobilizzazioni con debiti a medio lungo termine, ma soprattutto con il capitale proprio dell’imprenditore.
In sintesi, da un punto di vista economico l’analisi temporale condotta sull’azienda Ventola ha evidenziato il 1992 come l’anno migliore per i risultati dell’azienda, poiché ad una migliore produttività si è associata una maggiore attenzione al livello dei costi di produzione mediamente comunque si riscontra una tendenza positiva nell’arco dei tre anni, elemento che lascia desumere la possibilità di ottenere dei buoni risultati anche per gli anni successivi. Infatti, poiché la leggera flessione che si è registrata in qualche indicatore nel 1993 (rispetto al 1992) è stata causata in particolar modo dalla caduta di produttività mentre l’incidenza dei costi si è addirittura ridotta, si può presumere che, riuscendo ad ottenere una maggiore produzione, i risultati saranno addirittura superiori a quelli degli anni precedenti. Da un punto di vista finanziario si assiste ad una progressiva riduzione del ricorso all’indebitamento esterno, privilegiando così l’autofinanziamento. Il fatto rende l‘azienda sempre più stabile ed indipendente dall’esterno, ma talvolta potrebbe essere conveniente ricorrere ai finanziatori esterni in modo più consistente. Allo stesso modo l’aumento dell’indice di liquidità potrebbe suggerire all’imprenditore Ventola di investire una parte delle risorse liquide in una forma più redditizia del conto corrente bancario.

Tabella 21 CONFRONTI TEMPORALI

Indice

1991

1992

1993

Incr. annuo

PLV/UL

32.870

34.620

33.100

0,5%

PLV/SAU

1.409

1.484

1.419

0,5%

RN/ULF

16.286

17.940

17.960

5,1%

RN/SAU

698

769

770

5,1%

ROE

14,3%

15,5%

15,6%

4,4%

ROI

11,6%

12,9%

15,0%

13,8%

RN/RO

84,6%

84,8%

86,8%

1,3%

CI/CN

1,46

1,42

1,19

-9,3%

RO/PLV

58,6%

61,1%

62,5%

3,3%

PLV/CI

19,7%

21,2%

24,0%

10,5%

Liquidità

1,55

1,55

2,40

27,5%

Copertura finanziaria

1,03

1,01

1,05

1,2%


Analogamente a quanto è stato fatto per i confronti temporali, il tecnico ha predisposto una tabella con gli stessi indici visti in precedenza ma questa volta posizionando in ogni colonna i dati di aziende diverse selezionate tra quelle che lui abitualmente assiste, sulla base della loro omogeneità con l’azienda Ventola. In particolare si tratta di aziende la cui SAU oscilla tra i 35 ha e i 43 ha, in cui la potenza delle macchine va dai 90 ai 220 CV, in cui gli addetti oscillano tra 1,3 e 3 UL, ed in cui la quasi totalità della manodopera è familiare. Le quattro aziende considerate (Ventola, Batistuta, Del Piero, e Maldini) sono tutte localizzate in media collina e non dispongono, pertanto, né di SAU irrigata né irrigabile; inoltre in nessuna delle aziende considerate esiste la zootecnia. In realtà quattro aziende non sono molte per condurre un’analisi spaziale in modo corretto, ma, poiché sono solo questi i dati a disposizione di Angelo, l’analisi di tipo spaziale verrà affrontata con riferimento alle quattro aziende individuate, mentre il confronto con la media è già stato attuato in precedenza nell’analisi di ciascun gruppo di indici. Anche in questo caso, come già nell’analisi temporale, nella Tabella 22 sono stati inseriti i più importanti indici sia a livello economico che finanziario.
Attraverso il loro esame Angelo cercherà di verificare come si colloca l’azienda Ventola rispetto ad altre aziende che possono considerarsi omogenee, ed in particolare se può essere considerata come un’azienda di testa, di coda, o se può collocarsi nella media. Per l’individuazione delle aziende di testa e di coda, gli indicatori che vanno per lo più considerati sono RN/ULF (in quanto trattasi di aziende a prevalente uso di manodopera familiare), RN/SAU, ROE e ROI. Dall’analisi del primo di questi indicatori risulta che l’azienda migliore è Del Piero, con più di 18 milioni di reddito netto per unità di lavoro familiare, seguita a stretta distanza sia dall’azienda Ventola che da quella Batistuta. Se invece analizziamo l’indice RN/SAU, l’azienda Batistuta è quella che mostra il valore più elevato, seguita da Del Piero e da Ventola. Relativamente agli altri due indici, il ROE e il ROI, l’azienda Ventola può essere considerata come capofila, mostrando dei valori sicuramente al di sopra della media, e al di sopra sia dell’azienda Del Piero che Batistuta. Tutto ciò ci porta alla conclusione che l’azienda Ventola può essere collocata tra le aziende di testa assieme alle altre due aziende già citate, mentre l’azienda Maldini si colloca decisamente al di sotto della media e quindi si può considerare come un’azienda di coda sulla base di tutti gli indicatori considerati.
A questo punto Angelo, incuriosito dalla differenza riscontrata tra le tre aziende di testa per i quattro indicatori già esaminati, decide di ricercarne una spiegazione, anche sulla base degli altri indicatori. I risultati dell’azienda Del Piero sono i migliori se rapportati alle unità lavorative utilizzate, mentre Batistuta ottiene i migliori risultati, se rapportati alla superficie utilizzata; ciò indica che mentre nella prima azienda l’imprenditore è riuscito a razionalizzare il fattore lavoro, nella seconda si è ottenuta una migliore razionalizzazione della SAU, attuata ad esempio con l’impianto di colture più intensive.
Poiché gli indicatori dell’azienda Ventola mostrano i migliori risultati riguardo sia la redditività netta rispetto al capitale netto, sia la redditività operativa rispetto al capitale complessivamente investito, ciò è indice di una migliore razionalizzazione del capitale, sia netto che investito. Il fatto può derivare in parte dalla minore capitalizzazione dell’azienda Ventola rispetto alle altre, soprattutto per quanto riguarda le macchine e le attrezzature, mentre la superficie e i fabbricati in entrambe le situazioni sono esclusivamente di proprietà. Il maggior ricorso ai noleggi passivi dell’azienda Ventola non riesce comunque ad annullare i vantaggi della minore incidenza degli ammortamenti, anzi l’azienda Ventola è quella che possiede il miglior rapporto RO/PLV, così come è l’azienda in cui la rotazione del capitale investito è più elevata.
Anche nell’analisi spaziale viene confermata la forse eccessiva disponibilità di risorse finanziarie nel breve periodo, per soddisfare i fabbisogni finanziari di breve termine, ed un livello di indebitamento che si colloca al di sotto della media.

Tabella 22 CONFRONTI SPAZIALI

Indice

Ventola

Maldini

Del Piero

Batistuta

media

PLV/UL

33.100

29.454

35.996

34.683

33.308

PLV/SAU

1.419

1.041

1.870

2.404

1.683

RN/ULF

17.960

13.908

18.283

17.760

16.978

RN/SAU

770

492

921

1.157

835

ROE

15,6%

8,3%

14,9%

12,6%

12,8%

ROI

15,0%

7,0%

9,8%

10,5%

10,6%

RN/RO

86,8%

85,3%

97,5%

90,3%

90,0%

CI/CN

1,19

1,39

1,55

1,33

1,37

RO/PLV

62,5%

55,4%

50,5%

53,3%

55,4%

PLV/CI

24,0%

12,6%

19,4%

19,7%

18,9%

Liquidità

2,40

0,41

0,19

0,31

0,83

Copertura finanziaria

1,05

0,97

0,87

0,94

0,96


Questo è il breve rapporto che Angelo su richiesta del signor Ventola, redige sull’azienda esaminata. Per comodità espositiva non sono state inserite le tabelle esaminate in precedenza.

ANALISI CONTABILE DELL’AZIENDA VENTOLA

Anno 1993
Introduzione
L’azienda agricola Ventola, localizzata in zona medio collinare, condotta dal signor Ventola, coltivatore diretto, è un’azienda di medie dimensioni, con una SAU di 35 ettari. La superficie non è né irrigata né irrigabile, e l’indirizzo produttivo prevalente è quello cerealicolo: per l’anno esaminato, il 1993, la SAU è stata coltivata a cereali e girasole. Il lavoro viene svolto in azienda da manodopera esclusivamente familiare: partecipano all’attività lavorativa il conduttore e la moglie e complessivamente nel corso del 1993 l’impegno di manodopera è stato di 3300 ore pari a 1,5 UL. L’azienda non ha allevamenti zootecnici, per cui le foraggere rappresentano una necessità solo da un punto di vista rotazionale. L’azienda è dotata di macchine ed attrezzature che le permettono di attuare quasi tutte le pratiche colturali senza ricorrere al contoterzismo, fatta eccezione per la mietitrebbiatura e per la semina del girasole. L’analisi condotta su tutti gli indicatori ha fatto riferimento al confronto con il valore medio di un gruppo di aziende omogenee. Per una sintesi di indicatori ritenuti particolarmente significativi (12 indici), si è successivamente proceduto alla ricostruzione degli indici per i due anni precedenti in modo da condurre anche un’analisi di tipo temporale sull’azienda. Per gli stessi indicatori si è anche proceduto al confronto con un gruppo di aziende similari, in modo da evidenziare la collocazione dell’azienda analizzata rispetto alle altre (analisi spaziale. Fatta questa premessa sul modo in cui è stata condotta l’analisi, vediamo quali elementi sono scaturiti.

Analisi strutturale
Dall’esame dei parametri tecnici e dalle indicazioni fornite in proposito dall’imprenditore, risulta che l’azienda Ventola è ben strutturata a livello di potenza delle macchine, ma per la maggior parte (fatta eccezione per la trattrice e per il rimorchio sostituiti recentemente) si tratta di mezzi piuttosto vecchi, ormai quasi completamente ammortizzati, e che spesso necessitano di costosi interventi di manutenzione. Compatibilmente con le condizioni reddituali, il cui esame sarà affrontato successivamente, sembra potersi consigliare all’imprenditore un graduale rinnovamento delle attrezzature aziendali. Il fatto che l’azienda presenti un maggior numero di ha di SAU per addetto, rispetto alla media delle aziende omogenee, può giustificarsi da una parte con una maggiore estensivizzazione dell’uso della SAU, e dall’altra con una migliore capacità di organizzazione e di gestione dei signori Ventola.

Analisi economica
La gestione economica complessiva dell’azienda sembra piuttosto buona, leggermente superiore alla media delle aziende di riferimento (indici economici; indici di redditività). Il tasso del 15,6% (ROE) potrebbe certamente essere confrontato con successo con i tassi attivi bancari; non bisogna però dimenticare che l’elevato valore del ROE è stato ottenuto senza aver quantificato il costo della manodopera familiare ciò significa che se valutassimo la manodopera familiare ad un costo orario di £ 9.000, pari alla tariffa di un bracciante agricolo della zona, l’azienda Ventola non otterrebbe più un utile, ma una lieve perdita, e quindi non si potrebbe più parlare di ROE in termini positivi. I risultati ci mostrano infatti un  reddito medio orario di £ 7.955, valore comunque leggermente più elevato della media.
La scelta di non inserire il costo della manodopera all’interno della riclassificazione del Conto Economico, è stata una conseguenza del fatto che l’azienda Ventola è stata confrontata con aziende in cui la manodopera extrafamiliare è praticamente assente. L’elevato livello di redditività globale che risulta è determinato soprattutto da una buona remunerazione delle attività extracaratteristiche (sempre se non si considera il costo della manodopera familiare), che addirittura mostra un rendimento pari al 15%, più di 4 punti percentuali al di sopra della media. Dall’analisi del ROI risulta poi che la migliore redditività del capitale investito è il risultato di due componenti, entrambe positive:

  • l’azienda riesce ad ottenere dei margini più elevati sulle vendite, grazie ad un controllo più attento sull’incidenza dei costi (catena del ROE e del ROI);

  • riesce inoltre ad ottenere una maggiore produzione a parità di investimenti impiegati.

In particolare è interessante conoscere quale tipologia di costi mostra un’incidenza più contenuta. A tal fine, esaminando gli indici della catena RN/SAU e l’analisi per componenti del conto economico, risulta una più bassa percentuale sia degli ammortamenti (14,2% contro 22,6%), che delle spese di manodopera (oneri sociali 2,6% contro 6,7%), mentre i costi variabili (costi di produzione) risultano incidere più che nella media. A proposito di questi ultimi attraverso l’analisi per componenti del conto economico è possibile scendere ad ulteriori dettagli; si evidenzia infatti che all’interno dei costi variabili la componente che si distacca di più dalla media è  rappresentata dai noleggi passivi, che addirittura incidono oltre il 5% della PLV, confermando il maggior ricorso ai servizi esterni indotto dalla minore meccanizzazione aziendale.
Per quanto riguarda il livello di PLV in rapporto alle risorse impiegate per ottenerla, il quadro che ne risulta è piuttosto sfavorevole per l’azienda esaminata che si colloca al di sotto della media soprattutto per la produttività per ettaro, con una differenza di circa 280.000 lire ad ettaro (catena RN/SAU). Il fenomeno è legato alla minore resa per ettaro, imputabile alla varietà di grano coltivata. Il basso livello di PLV ad ha di SAU è anche il motivo fondamentale per cui nell’azienda Ventola si registra anche un minore livello di valore aggiunto ad ettaro (indici economici), e di reddito netto ad ettaro (circa il 10% in meno) (catena RN/ULF).
L’attività extracaratteristica, misurata dal rapporto RN/RO, provoca delle ripercussioni negative maggiori nell’azienda Ventola che non nella media. Solo l’87% del reddito operativo si trasforma in reddito netto, contro una percentuale media del 90%. Per poter esprimere un giudizio più preciso è importante conoscere quali sono le componenti extracaratteristiche che provocano maggior assorbimento di risorse. Per l’azienda esaminata ciò e possibile grazie all’analisi per componenti del conto economico riguardante la parte extracaratteristica; risulta che le componenti più incidenti in maniera negativa sono proprio gli interessi passivi e le imposte e tasse, che assieme pesano quasi per l’11% della PLV, contro il 10% della media, mentre le componenti positive (interessi attivi, lavorazioni c/terzi) complessivamente non rappresentano che il 2,3%, contro il 5% della media la differenza di risultato tra l’azienda esaminata e la media dipende dal fatto che al signor Ventola non interessa sviluppare un’attività di contoterzismo (le macchine e le attrezzature non sono idonee), ma anche dal fatto che nell’azienda analizzata si sostengono troppi oneri finanziari. Infatti il costo medio del denaro preso in prestito (ROD) è superiore alla media (8,3% contro 5,4%) a causa della presenza di mutui a breve termine, che hanno dei tassi d’interesse più elevati.

Analisi finanziaria
Riguardo l’aspetto finanziario della gestione si può osservare un livello di indebitamento inferiore alla media, ma, come già detto, un costo medio del denaro superiore ad essa (ROD). Questo è spiegato dalla presenza di presenza di prestiti a breve termine accesi nel corso dell’anno, ed in parte già presenti all’inizio del 1993,e poi rimborsati completamente prima della fine dell’esercizio. Elemento importante da considerare nella gestione finanziaria è il valore dell’effetto leva finanziaria, la differenza cioè tra ROI e ROD. La leva finanziaria è positiva, e ciò significa che in azienda oltre a produrre abbastanza per compensare i finanziatori esterni, si configura anche un margine che andrà a beneficio dell’imprenditore, e quindi verso una maggiore redditività complessiva aziendale. In questa situazione un aumento del livello di indebitamento (per nuovi investimenti, nuove attività, ecc.) avrà degli effetti positivi sulla redditività netta (ROE). Questa considerazione deve però essere valutata attentamente, perché, come già ripetuto sopra, nel calcolo del reddito (netto e/o operativo) non è stato considerato il costo della manodopera familiare. Se si fosse proceduto a ricalcolare nuovi redditi al netto del costo della manodopera familiare, avremmo ottenuto delle perdite e anche l’effetto leva sarebbe risultato negativo. Quindi i giudizi che vengono espressi hanno la loro validità se emergono dal confronto con altre situazioni aziendali simili. Infatti li basso livello di reddito medio orario (RN/ora) della manodopera familiare è comune a tutte le altre aziende analizzate, anzi l’azienda Ventola mostra un valore un po’ più elevato della media di riferimento che induce a delle valutazioni positive. L’ultima considerazione sull’analisi finanziaria si riferisce all’equilibrio nel breve e nel medio-lungo periodo. L’azienda Ventola nel breve periodo ha un eccesso di liquidità: le somme di denaro a disposizione nel breve periodo risultano ridondanti rispetto ai debiti assunti. È consigliabile pertanto investire queste somme eccedenti (stimabili in 4 - 5 milioni) in attività alternative o nel mercato finanziario (BOT a tre - sei mesi). Nel lungo periodo l’azienda Ventola mostra un equilibrio molto soddisfacente (indici finanziari): tutti gli investimenti a medio-lungo termine sono stati finanziati o con mezzi propri dell’imprenditore, o con dei mutui a medio termine. Addirittura più del 90% del capitale fisso è stato finanziato esclusivamente dal capitale proprio dell’imprenditore. La situazione finanziaria nel medio-lungo periodo sembra addirittura più solida che nella media di riferimento.

Analisi temporale
Per condurre l’analisi temporale sull’azienda Ventola si è proceduto alla ricostruzione di bilanci prima e degli indici poi, del 1991 e del 1992. Il quadro evidenzia il 1992 come anno migliore per i risultati economici dell’azienda: ad una maggiore produttività (rispetto sia all’anno precedente, che a quello successivo) si è anche associata una maggiore attenzione al controllo dei costi di produzione. Complessivamente si riscontra comunque una tendenza positiva nell’arco dei tre anni, tanto da far presumere la possibilità di ottenere dei buoni risultati anche per gli anni successivi. Poiché infatti la leggera flessione che si è registrata in qualche indicatore nel 1993 è stata causata in particolar modo dalla perdita di produttività, mentre addirittura l’incidenza dei costi si è ridotta, si può presumere che, riuscendo ad ottenere una maggiore quantità di prodotto (nel 1993 è stata scelta una qualità varietale di grano duro che ha subito l’influenza negativa delle condizioni meteorologiche), oppure riuscendo a spuntare dei prezzi migliori sul mercato, i risultati potranno essere addirittura superiori a quelli degli anni precedenti. Da un punto di vista finanziario si assiste ad una progressiva riduzione del ricorso all’indebitamento esterno, anche se ciò non sempre può essere giudicato positivamente. Si registra inoltre un incremento, forse non del tutto giustificato, della disponibilità di risorse liquide per far fronte ai fabbisogni finanziari di breve periodo, risorse che forse potrebbero essere investite in forme più redditizie.

Analisi spaziale
L’analisi spaziale ha messo in confronto l’azienda Ventola con altre aziende omogenee per SAU (da 35 a 43 ha), per potenza delle macchine (da 90 a 220 CV), per numero di UL (da 1,3 a 3), in cui vi sia la prevalenza della manodopera familiare, in cui non vi sia la zootecnia e non vi sia SAU irrigabile. Dall’analisi condotta risulta che l’azienda Ventola può rientrare tra le aziende migliori (di testa) per la maggior parte degli indici considerati. In particolare rispetto al capitale netto e a quello investito ha ottenuto i migliori risultati. Questo fatto dipende però dalla minore capitalizzazione dell’azienda Ventola rispetto alle altre, soprattutto dovuta ad una ridotta consistenza del valore di macchine ed attrezzature, ormai piuttosto obsolete. I noleggi passivi a cui l’azienda Ventola deve far ricorso rappresentano un vantaggio rispetto alle altre aziende che devono sostenere quote di costo fisso più elevate, infatti l’azienda presenta il miglior rapporto RO/PLV, e la migliore rotazione del capitale investito. Ma questo fatto porterà prima o poi ad un forte incremento delle spese di manutenzione e riparazione nonché ad una perdita di efficienza tecnica nelle lavorazioni meccanizzate che in breve annulleranno l’attuale vantaggio

Considerazioni conclusive
L’azienda ha conseguito dei soddisfacenti risultati economici e finanziari rispetto alle altre aziende di confronto, con particolare riferimento alla solidità patrimoniale ed alla redditività dei capitali investiti. Meno brillanti sono stati i risultati in termini di produttività della terra e del lavoro, in parte compensati dai minori costi di produzione.
In sintesi le principali linee strategiche da seguire nel breve periodo possono riguardare:

  • il rinnovo graduale delle attrezzature aziendali, onde evitare di trovarsi in difficoltà con guasti improvvisi e costose manutenzioni anche attraverso il ricorso a indebitamento esterno, possibilmente a tassi agevolati, e che comunque non superino il ROI;

  • il miglioramento dei livelli produttivi aziendali, cercando di intervenire sulle rese, scegliendo opportunamente le qualità varietali adatte alla zona, ma soprattutto intervenendo sul mercato dei prodotti, magari anche attraverso l’associazionismo e la cooperazione;

  • il contenimento, quando possibile, del livello dei costi di produzione, per migliorare ulteriormente il margine sulle vendite (RO/PLV);

  • l’investimento del denaro eccedente i fabbisogni finanziari di breve periodo nelle attività aziendali o nel mercato finanziario;

  • il controllo sia dei mercati, dei fattori e dei prodotti, che dei nuovi indirizzi di politica comunitaria, prima di decidere le attività colturali da intraprendere.

                                                                                                            Il tecnico
                                                                                                        Angelo Guidi

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