Pulvinaria della vite - Pulvinaria vitis (L.)
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Rincoti
Sottordine: Omotteri
Famiglia: Lecanidi (Coccidi)
Genere: Pulvinaria
Specie: E. vitis (L.)

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Vite, Aceri, Nocciolo, Betulle, Frassini, Ontani, Pioppi ed altre latifoglie ornamentali e forestali.

Identificazione e danno

La Pulvinaria della Vite è un Coccide con corpo a "scu­detto" brunastro, ovoidale e visibile soprattutto sui tralci, sui rami e sui frutti.
Le femmine producono un evidente ovisacco, ceroso e fioccoso di colore biancastro, posto tra il corpo e l'organo attaccato; ne consegue che lo "scudetto", aumentando di volume l'ovisacco, si solleva nella parte anteriore evidenziando il sacco di uova sotto di sé.
II danno determinato da questi Coccidi è limitato e con­siste essenzialmente nelle conseguenze delle punture trofiche effettuate sugli organi colpiti: nei rari casi di comparsa di colonie in forma massiccia si può avere asfissia per lo strato di colonie fioccose che avvolgono gli organi colpiti e per l'emissione di melata.

Pulvinaria della vite - Pulvinaria vitis Pulvinaria della vite - Pulvinaria vitis (L.) (foto homepage.ntlworld.com/keith.balmer/BNHS/)

Femmina con ovisacco di Pulvinaria della vite Femmina con ovisacco di Pulvinaria della vite (foto homepage.ntlworld.com/keith.balmer/BNHS)

Ciclo biologico

L'insetto sverna allo stadio giovanile, sui tralci o sul fusto delle piante colpite; completa lo sviluppo nella primavera successiva.
Le femmine producono l'ovisacco sotto il corpo; da queste uova nascono, a fine estate, le neanidi che si portano sulle foglie e quindi, ben presto, sui rametti dove svernano.
La Pulvinaria vitis compie, pertanto, una generazione all'anno.

Lotta

La lotta chimica contro la Pulvinaria non viene general­mente effettuata per la scarsa rilevanza dei danni pro­dotti; in caso di particolari infestazioni si può fare, a fine inverno, un trattamento a base di DNOC o con Oli bianchi attivati, o con Polisolfuri, bagnando bene tron­chi e tralci con l'insetticida.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata

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