Cemiostoma del melo - Leucoptera malifoliella (=scitella) Costa
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti utili e dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Lepidotteri
Sottordine: Eteroneuri
Famiglia: Lionetidi
Genere: Leucoptera
Specie: L. malifoliella (=scitella) Costa

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Melo, Pero, Cotogno, Susino, altre Rosacee ornamentali e da frutto (arboree ed arbustive).

Identificazione e danno

Il Cemiostoma è uno dei microlepidotteri minatori fogliari del Melo. Gli adulti di questo insetto sono delle farfalline di 7-8 mm di apertura alare; le ali anteriori sono di colore grigio-chiaro argenteo, con la parte distale che presenta dei disegni trasversi ed irregolari, di colore giallo-arancio e nero. Le ali hanno i bordi sfrangiati. Le larve, giallo-verdastre, hanno una lunghezza di circa 3-4 mm; esse sono endofite, vivono cioè nel mesofillo fogliare. Le uova sono biancastre e, generalmente, incollate nella pagina inferiore delle foglie. Il danno si localizza nelle foglie dove le larve si sviluppano nel mesofillo, scavando caratteristiche gallerie spiralate a cerchi concentrici; all'osservazione, queste gallerie appaiono zonate (stigmatonomi). Queste zonature sono determinate dagli escrementi e dai residui alimentari che le stesse larve lasciano durante il loro percorso. All'interno delle mine le larve mangiano il mesofillo, specialmente il tessuto a palizzata; pertanto rimangono l'epidermide superiore che dissecca, l'epidermide inferiore e parte del mesofillo lacunoso. Al termine del ciclo sfarfallano gli adulti e le mine vuote necrotizzano, lasciando sulla foglia delle aree tondeggianti necrotiche e zonate. Su di una foglia vi possono essere anche più mine ed alcune possono confluire tra loro, originando aree necrotiche sulla lamina fogliare che, se di grandi dimensioni, provocano il distacco della foglia stessa; in caso di forti infestazioni si può avere una grave filloptosi. A volte le crisalidi delle generazioni estive (piccoli bozzoletti biancastri) si formano nella parte calicina del frutto, dove rimangono fino alla raccolta; queste infestazioni, di per sé non dannose alla qualità del frutto, ne limitano la commercializzazione perché ne pregiudicano l'esportazione all'estero.

Ciclo biologico

Il Cemiostoma sverna allo stadio di crisalide, in un bozzolo biancastro con forma simile alla lettera H, sul tronco delle piante ospiti e, più raramente, sui frutti in magazzino. In primavera, generalmente ad aprile, compaiono gli adulti che danno origine alla 1a generazione, le cui larve sono attive fino a metà maggio. In giugno inizia la 2a generazione, con un picco di massima presenza degli adulti nella terza decade del mese. In luglio-agosto si ha una 3a generazione con presenza delle larvette a fine mese; queste larve originano la 4a generazione a fine estate.
Le larve di questa generazione si incrisalidano e svernano. Mediamente in Italia l'insetto compie 4 generazioni; tuttavia in particolari condizioni climatiche le generazioni possono scendere a 2-3 oppure salire a 5.

Adulto di Cemiostoma del melo Adulto di Cemiostoma del melo - Leucoptera malifoliella (=scitella) Costa (foto www.agroatlas.ru)

Mine di Cemiostoma del melo Mine di Cemiostoma del melo - Leucoptera malifoliella (=scitella) Costa (foto www.inra.fr)

Lotta

La lotta contro il Cemiostoma è di natura chimica; si attua con criteri di lotta guidata basati sul monitoraggio ambientale mediante campionamento o con trappole sessuali che verificano il momento dello sfarfallamento.
Nel caso del campionamento si scelgono un certo numero di foglie, prelevate nel frutteto a media altezza, e su di esse si fa il conteggio delle uova, delle larve e delle mine presenti; le soglie di intervento sono:
- 1a generazione: 20-30% di foglie con uova, oppure 20 mine su 100 foglie con larve vive;
- 2a generazione: 15-20% di foglie con uova, oppure 20 mine con larve vive su 100 foglie;
- 3a generazione: 10 mine con larve vive su 100 foglie. Si interviene con regolatori di crescita o di sviluppo chitino inibitori applicabili anche all'inizio dei voli.
Nel caso del monitoraggio con trappole sessuali la metodologia di intervento è la seguente:
- le trappole vanno installate nel frutteto a fine marzo in numero di 1-2 per ettaro o per appezzamento, secondo il tipo di azienda;
- le soglie di intervento sono molto variabili in funzione dell'ambiente, delle generazioni e delle varietà considerate. Le catture hanno solo carattere indicativo per i picchi di sfarfallamento di massima ovideposizione.
In alcuni casi soglie di 400 adulti di prima generazione catturati per trappola per settimana giustificano l'intervento contro la seconda generazione. Tra i nemici naturali, presenti nei nostri ambienti, si devono ricordare gli Imenotteri Eulofidi, parassitoidi delle larve che vengono attaccate dentro alle mine.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata


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