Cecidomia dei frutti del pero - Contarina pyrivora Riley
Atlante di Entomologia Agraria - Insetti dannosi

Classificazione e piante ospiti

Classe: Insetti
Ordine: Ditteri
Sottordine: Nematoceri
Famiglia: Cecidomidi
Genere: Contarina
Specie: C. pyrivora Riley

Riferimento bibliografico:
Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata” – M.Ferrari, E.Marcon, A.Menta; Edagricole scolastico - RCS Libri spa

Piante ospiti: Pero

Identificazione e danno

La Cecidomia è un piccolo moscerino (circa 2-2,5 mm di dimensione), di colore ocraceo-grigiastro con una striscia scura nella regione addominale.
Le larve sono biancastre, apode e conducono vita endofitica, all’interno dei frutti.
Il danno si evidenzia sui frutti ed è determinato delle larve che colonizzano la parte centrale dei giovani frutti; l’ovideposizione avviene, a livello delle antere, nella fase dei mazzetti affioranti con il bottone fiorale evidente.
I frutticini colpiti si deformano in modo caratteristico, arrestano il loro sviluppo e necrotizzano.

I frutti rimangono attaccati alla pianta, come piccole mummie nerastre per cadere al suolo in tempi successivi.

Ciclo biologico

La Cecidomia sverna come larva matura o come pupa, in bozzo letto del terreno.
In primavera gli adulti sfarfallano molto presto, mediamente da fine marzo; le femmine ovidepongono, mediante il loro robusto ovopositore, tra gli organi fiorali sui mazzetti ancora semichiusi.
Le larvette iniziano la loro attività in fase di fine fioritura-allegagione, determinando i danni descritti.
Le larve, quando sono mature, escono dai frutti e si riparano nel terreno per svernare.

La Cecidomia compie, pertanto, una generazione all’anno.

Cecidomia dei frutti del pero
Adulto di Cecidomia dei frutti del pero (foto http://croqueurs-idf.com)

Cecidomia dei frutti del pero
Cecidomia dei frutti del pero (foto http://croqueurs-idf.com)

Lotta

La lotta chimica contro la Cecidomia è giustificata solamente se si sono avute, negli anni, ripetute infestazioni nel frutteto. In questi casi il trattamento deve essere eseguito alla fase fenologica dei mazzetti affioranti, con petali evidenti ma con fiore chiuso.
La lotta preventiva agronomica, che consiste nelle lavorazioni, anche superficiali, del terreno per ridurre le forme svernanti, certamente aiuta a mantenere basso il potenziale infestante.

Fitopatologia, entomologia agraria e biologia applicata


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