Guava - Psidium guajava L.
Atlante delle coltivazioni arboree - Alberi da frutto

Generalità

La Guava (Psidium guajava L.), originaria dell'America Centrale, e' molto coltivata nei Paesi Tropicali, sia a livello familiare che industriale. Nel bacino del Mediterraneo, pur essendoci le condizioni favorevoli per la coltivazione, e' presente solo sporadicamente.
Appartiene alla Famiglia delle Mirtaceae. Arbusto sempreverde con foglie pubescenti nella pagina inferiore, ha fiori ermafroditi, autoincompatibili, bianchi, vistosi, portati sui rami di un anno, solitari o riuniti in piccoli gruppi. Da frutti di forma variabile (sferica, ellittica, piriforme), di colore giallo o verde-giallo, lisci o rugosi, con polpa bianca o bianco-gialla o rosa o rossa, dolce, agrodolce o acida, con numerosi semi, piccoli e bianchi.
Rustica, resiste a temperature fino a 0°C. In caso di basse temperature perde tutte o parte delle foglie. Predilige terreni leggeri, anche se puo' vivere anche su quelli pesanti, purche' ben drenati. Il pH deve essere netro (con ph alcalino manifesta clorosi ferriche).
Altra specie è lo Psidium cattleianum che presenta foglie lisce, lucide e appuntite, frutti piccoli e numerosi, ed è più rustico di Psidium guajava.

Guava - Psidium guajava Guava - Psidium guajava L. (foto www.agraria.org)

Psidium cattleianum ssp. lucidum Psidium cattleianum ssp. lucidum - Guava fragola giallo (foto www.agraria.org)

Tecnica colturale

Viene in genere propagata per seme ma anche per via agamica (pollone radicato, talea, innesto, margotta). Le piante cosi' ottenute vengono messe a dimora con sesti di m 4-5 x 5-6 e possono avere una durata di 15-20 anni. La potatura e' molto limitata sia negli anni di formazione che in produzione.
La concimazione e' di circa 100-200 grammi/pianta di azoto e 50-100 grammi di fosforo e potassio. Necessita di irrigazione nelle zone subtropicali. La maturazione dei frutti e' scalare sia sulla pianta che tra piante diverse (in Sicilia va dalla fine di ottobre fino a meta' dicembre).

Produzioni

I frutti possono essere consumati sia allo stato fresco che trasformati in succhi, nettari, confetture. La produzione ad ettaro varia dai 150 ai 200 quintali.

Avversità

In Italia le piante coltivate non presentano particolari problemi. Nei luoghi di origine sono soggette a diversi parassiti, ma controllabili.

Si ringrazia Paolo Basso per le preziose informazioni.

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