Storia
Atlante di Apicoltura - Allevamento delle api

La più antica raffigurazione dell’uomo intento a carpire il miele dall’ape risale circa a 9000 anni fa (mesolitico), in una grotta a Valencia, in Spagna.
Era pratica corrente raccogliere i favi durante l’inverno nel momento in cui le api sono più vulnerabili, gli alveari si trovavano lungo le pareti rocciose perciò era necessario calarsi con delle funi per arrivarci.
Un importante ritrovamento è stato fatto su tavole di argilla della civiltà mesopotamica nel 2700 a.C. descrivendo il miele come medicina ed è stato nel corso del tempo riconosciuto come uno degli alimenti più preziosi per l’uomo.

L'apicoltura nella storia
Antichi reperti testimoniano l'esistenza del rapporto uomo-ape fin dall'antichità (foto Kenneth J. Stein)

E’ stato citato nella Bibbia, nel Corano, nel Talmud ed era apprezzato dai Romani, Greci ed Egizi; già 3000 anni a.C. nell’antico Egitto le api erano allevate in arnie di argilla o altro materiale e il nomadismo praticato lungo il corso del Nilo, era un’ attività comune.
Fin dall’età più arcaica nel basso Egitto l’ape era utilizzata come simbolo regale, i nomi dei Re erano preceduti da un’ape stilizzata; è stata rappresentata su tombe e statue; prima della scoperta del Nuovo Mondo il miele è stato il dolcificante più utilizzato e l’apicoltura è stata un’attività di massima importanza, in seguito all’importazione dello zucchero, ricavato dalla barbabietola da zucchero, il miele ebbe un tragico declino.
Gli apicoltori si limitarono a fornire un ricovero per gli sciami e praticare l’apicidio per estrarre il miele da favi; perciò per molti secoli e per tutto il Medioevo l’apicoltura non fece grandi progressi.

Credenze e superstizioni erano molto diffuse riguardo l’origine delle api come ad esempio che si originassero da un corpo di un bovino in decomposizione; tale credenza sostenuta probabilmente da greci è stata ripresa dai romani.
La prima scoperta che rivoluzionò l’apicoltura fu il mobilismo dei favi nel 1800, i primi inventori furono i Greci, ma il merito andò a Langstroth che nel 1851 rileggendosi le opere di scrittori georgici latini, perfezionò i sistemi di apicoltura con accorgimenti che nessuno aveva saputo escogitare.

Attualmente l’apicoltura è praticata in tutto il mondo ad eccezione delle zone artiche; in Europa esiste un gran numero di apicoltori i quali conducono pochi alveari, mentre nel resto dei paesi il numero di apicoltori è inferiore ma portano avanti un gran numero di alveari e la produzione media è superiore di almeno tre volte.
Nel 1864 M.B.Crivelli annunciava lo stesso divario dicendo che <tra noi le api si tengono e non si coltivano> ; con il trascorrere del tempo ci sono stati dei miglioramenti ma le differenza rimangono tutt’ora ed una delle cause è la carenza di pubblicazioni sulla materia.

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